- Pubblicata il 22/08/2019
- Autore: Natasha
- Categoria: Racconti erotici sottomissione
- Pubblicata il 22/08/2019
- Autore: Natasha
- Categoria: Racconti erotici sottomissione
Diario di una Mistress - Roma - Mantova Trasgressiva
Ciao vermi, oggi vi racconterò di una seduta fatta in una villa a Roma qualche giorno fa... Erano diverse settimane che non mi divertivo cosi tanto in una seduta, perciò torno a scrivervi. Arrivo a Roma e faccio tapa in un sexy shop, mi prendo l'occorrente per la sezione, plug in, collare, vibratori, elettro stimolatori... poi mi fermo in una ferramenta e compro del nastro adesivo, corde... tutto il resto lo avevo portato con me dal mio dungeon principale a Bologna. Arrivo in questa villa e ad aspettarmi c'era lui... un imprenditore molto rinomato, alto, magro, zero capelli o pelli sparsi per il corpo... Quel giorno lui aveva lasciato a casa tutte le sue domestiche e anche l'autista, eravamo soli in una villa immersa nel verde tra le colline appena fuori Roma. Mi avvicino a lui e allungo la mano, lui non si china per baciarmela, perciò ancora prima che arrivasse con le sue labbra sulla mia pelle, tenendomi la mano io lo conduco verso il basso fino a farlo inginocchiare. Ahhhh ora si, inizia a capirci. Lui alza lo sguardo ed io lo colpisco sul volto con un schiaffo, a bassa voce gli ordino di stare con lo sguardo basso quando era in mia presenza. Tiro fuori subito dalla borsa il guinzaglio e il collare e glie lo metto. "Bene ora siamo pronti, fammi conoscere la casa!" Lui a gattone mi accompagna dentro la sua villa e iniziamo a girare per le stanze, salotto, sala da pranzo, cucina, bagno degli ospiti, una taverna enorme... poi saliamo le scale ed ecco che mi fa conoscere ogni stanza escluso una con una porta nera. "Apri la porta!" gli ordino. "Non posso mia Dea. Puniscimi." mi risponde lui... ed io lo stavo per fare, ma essendo esattamente ciò che voleva gli rispondo di no! "Apri, subito!", "Ti prego Dea, non posso." "Solo io posso dire ciò che puoi o non puoi! Ora apre la porta o te ne pentirai amaramente! Lui fa un ceno con la testa, si alza in piede, sposta un quadro nel muro e prende una chiave che era nascosta indietro. Io ero sempre più curiosa, volevo assolutamente andare oltre quella porta. Va verso la porta e pian piano gira la chiave per aprirla, io mi avvicino e appena lui apre la porta non vedo nulla, era tutto scuro... lui entra e accende la luce, erano 4 punti di luce soffusa calda. Entro e mi ritrovo sconvolta, la stanza era piena di bambole, di ogni colore e dimensione, alcune longilinee, magre e bionde, altre come le bambole di una volta con i boccoli e i vestiti d'epoca... avevo capito come sarebbe stata la sezione in quel momento, mi ero preparata per legarlo, torturarlo, farlo girare a gattone per il giardino, frustarlo e insomma fargli tanto male... ma in quel momento avevo capito che sarebbe andato tutto completamente diverso. Inizio a girare per la stanza guardando ogni bambola e i loro particolari... Ne scelgo una, lui era terrorizzato nel vedermi con la sua bambola in mano... gli accarezzo i capelli e sorrido, un sorriso sadico, il mio sorriso più bello... Lui si mette nuovamente in ginocchio ma non abbassa lo guardo voleva vedere cosa avrei fatto con la bambola, ed io lo lascio guardare, era ciò che volevo... appoggio la bambola al suo posto e inizio a scorrere la mano sopra la testa delle bambole affianco, camminando pian piano per la stanza, osservavo la sua reazione, in alcune lui aveva una espressione tranquilla, quasi come se non gli importassi nulla... in altre era irrigidito. Quando lo vedevo irrigidirsi leggermente, mi soffermavo sulla bambola, la accarezzavo e gli sistemavo i vestiti, i capelli... ne facevo passare altre due, tre bambole ed ecco lui irrigidito ancora, la prendo in braccio, la dondolo come una bimba, poi gli accarezzo nuovamente i capelli raccogliendoli dentro la mia mano, quando gli avevo tutti dentro la mano l'ho appesa per i capelli, la dondolo e mentre lo faccio lui inizia a tremare... cosi do un bacino alla bambola e poi la metto giù... vado avanti cosi per almeno 1 ora... finche arrivo alla bambola centrale. Bellissima, imponente, si vedeva che veniva curata maniacalmente, era impeccabile. Capelli castani chiaro, occhi marroni scuro, labbra carnose rosse, guance rosate, ciglia lunga, la sua pelle era porcellanata, indossava un vestito bordo in velluto. Inizio ad osservarlo e lui inizia a tremare più che mai, stava sudando e aveva le mani incrociate come se stessi pregando...e infatti lo ha fatto: "Ti prego mia Dea, tutto quello che Lei desidera ma non lei, ti prego!" Prendo la bambola e la porto sopra un tavolino... ecco ora iniziava la sessione vera, prima lo stavo soltanto preparando... Sdraio la bambola sul tavolino e torno da lui, lo lego seduto in una sedia danti a quel tavolino. Tiro fuori gli aghi, torno dalla bambola e inizio a sfiorargli il corpo con l'ago... cosi pian piano controllo ogni sua parte, ma lui era terrorizzato,... avendolo legato... poi ecco ero libera di fare quello che volevo. Inizio ad infliggere alla bambola la tortura con gli aghi, la spoglio, infilo l'ago fino a conficcarsi dentro la sua finta pelle, lui invece inizia a piangere, urlava " ti prego mia Dea, ti prego non farlo!!!" Io ridevo, sempre di più... poi prendo le candele, ne accendo una rossa, inizio a collare la cera sul suo viso, lui si contorceva nella sedia legato, io continuavo a ridere... lo ricoperta con la cera e una volta finito lasciando soltanto i sui capelli boccolosi senza cera, la prendo e la appendo dai capelli usando una corda di juta sottile, l'appendo davanti a lui e inizio a picchiarla con un pad in legno piccolino, la cera inizia a sgretolarsi, la picchiavo talmente forte che facevo volare sopra di lui le briciole della cera...! Lui era esasperato, piangeva, urlava, sudava, tremava... Cosi do l'ultimo colpo, deciso e forte, nel farlo lui sviene...! Vado da lui e gli do un schiaffo in faccia svegliandolo! Appena si sveglia la prima cosa che mi ha detto è stato " Mia Dea ti prego, basta. Ti do tutto quello che desideri, ma ti prego basta." Cosi arriviamo ad un accordo e la sua casa al mare, a Ragusa è diventata mia, ma la soddisfazione maggiore per me è stato vedere un uomo di potere come lui piangere per delle bambole!
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